martedì 17 dicembre 2013

Flussi d’ingresso 2013 per lavoro non stagionale: parte la procedura telematica per lavoratori non comunitari

È pronto, dalle ore 8 del 17 dicembre, l'applicativo per registrare e precompilare i moduli. L’inoltro delle domande sarà possibile solo dopo la pubblicazione del decreto

A partire dalle ore 8.00 del 17 dicembre 2013 è disponibile l’applicativo per la precompilazione dei moduli da utilizzare, unicamente per via telematica, per partecipare alla procedura di decreto flussi 2013 per i lavoratori non comunitari per lavoro non stagionale.

mozione carta dei diritti



Mozione “Carta dei diritti, per una Roma solidale”

Premesso che

il sistema di contenimento dell’immigrazione ha prodotto numerose vittime: non solo chi perso la vita nel tentativo di varcare i confini dell’Europa, ma anche chi soccombe ogni giorno a continue discriminazioni sociali e civili;

nella metropoli romana sono in migliaia i cittadini stranieri orfani di diritti, esclusi, costretti ai margini. Per di più, in una città governata dalla paura sono i migranti a subire le conseguenze più drammatiche della inevitabile guerra tra poveri innescata dalla crisi economica;

IL CONSIGLIO DI ROMA CAPITALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA A:

·         adottare un nuovo patto di cittadinanza sulla base dei punti espressi dalla CARTA DEI DIRITTI DAL BASSO, attraverso un percorso partecipato e un tavolo di confronto;


  •   sollecitare governo e Parlamento a legiferare sul tema dello ius soli, sul diritto di voto ai cittadini stranieri, oltre che procedere alle necessaria revisione del Testo unico sull’ immigrazione per superarne l’approccio securitario, a cominciare dall’abolizione del reato di immigrazione clandestina e della pratica del fotosegnalamento;
  •  sollecitare l’individuazione di fonti di finanziamento garantite per sostenere il sistema d’accoglienza, a cominciare dallo SPRAR, attivando un percorso pubblico e trasparente sulla gestione di codesti fondi e dei centri;
  • prendere posizione contro la logica liberticida che sta alla base dell’istituzione dei Cie e del Regolamento Dublino;



giovedì 12 dicembre 2013

LA CARTA DEI DIRITTI DAL BASSO

Il sistema di contenimento dell’immigrazione ha prodotto numerose vittime: non solo chi ha perso la vita nel tentativo di varcare i confini dell’Europa, ma anche chi soccombe ogni giorno a continue discriminazioni sociali e civili. Nella metropoli romana sono in migliaia i cittadini e le cittadine stranieri orfani di diritti, esclusi, costretti ai margini. Per di più, in una città governata dalla paura sono i migranti a subire le conseguenze più drammatiche della inevitabile guerra tra poveri innescata dalla crisi economica.

Vogliamo rivendicare con forza cambiamenti radicali e concreti.


Proclamiamo dunque la CARTA DEI DIRITTI DAL BASSO perché è necessario invertire la rotta, stabilire nuovi criteri di governo del fenomeno, indicare priorità e obiettivi, strategie e modalità d’azione attorno ai temi chiave dell’immigrazione.

Proclamiamo la CARTA DEI DIRITTI DAL BASSO, per affermare le coordinate della città multiculturale che vogliamo costruire, verso un nuovo Patto di Cittadinanza tra le comunità urbane e l’Amministrazione comunale, basato sull’accoglienza e sui diritti di cittadinanza.

Con questa Carta si afferma che


lunedì 9 dicembre 2013

La barca dei diritti arriva in Campidoglio

Il percorso di rivendicazione dei diritti 
delle comunità migranti e metropolitane riprende
con una INIZIATIVA PUBBLICA 
in occasione del consiglio comunale capitolino
 
Un Patto di cittadinanza 
per una Roma Plurale

La barca dei diritti arriva in Campidoglio



12 dicembre 2013 – ore 16


Una CARTA DEI DIRITTI DAL BASSO, per affermare le coordinate della città plurale che vogliamo costruire. Dopo le iniziative degli scorsi mesi – che hanno visto insieme numerose realtà del movimento antirazzista, associazioni, organizzazioni, sindacati, partiti, centri sociali, singoli attivisti – la BARCA DEI DIRITTI approda in Campidoglio e porta con sé un prezioso documento, fatto di bisogni e rivendicazioni, principi e aspirazioni delle comunità migranti che abitano Roma e chiedono a gran voce cambiamenti radicali e concreti.La Carta è lo strumento politico scelto per indicare la rotta e sancire un nuovo Patto di cittadinanza tra le comunità urbane e le istituzioni basato sull'accoglienza e sui diritti. Un Patto che sarà proposto alla città il prossimo 12 dicembre attraverso la lettura della Carta in consiglio comunale.

Il documento, attraverso i consiglieri che vorranno sostenere l’iniziativa, sarà presentato in aula sotto forma di un odg che impegni il sindaco e la giunta ad adottare un nuovo patto di cittadinanzasulla base dei punti espressi dalla Carta. Per dare concreta attuazione al percorso, al sindaco Ignazio Marino e alla giunta sarà chiesto l’avvio di un tavolo di confronto con l’Amministrazione e i Dipartimenti competenti, con la successiva predisposizione  di tavoli specifici e permanenti sulle singole tematiche.

LA CARTA DEI DIRITTI DAL BASSO, LE PAROLE CHIAVE
 
ACCOGLIENZA
trasparenza su destinazione e utilizzo dei fondi, decentramento della gestione e qualità dei servizi, valorizzazione delle esperienze informali e delle buone pratiche, autonomia nella gestione per gli ospiti delle strutture, diritto all’abitare e come cardine delle politiche d’integrazione
CULTURA
Scuola e intercultura attraverso la revisione dell’offerta formativa e la costruzione di percorsi di educazione per tutti, cittadinanza intesa come partecipazione, cultura della salute come lotta ai ghetti e al razzismo ambientale e accesso alla sanità pubblica
CITTADINANZA
diritto di soggiorno e nuove forme di tutela dei progetti migratori per minori, rifugiati e migranti che rischiano l’espulsione, valorizzando le esperienze più avanzate nella tutela dei migranti e razionalizzando i servizi territoriali attraverso cabine di regia istituzionali; diritto di residenza e di domicilio per garantire
l’accesso alla protezione internazionale e il diritto di soggiorno

NON TOLLEREREMO OLTRE!
Bisogna prendere posizione contro la logica securitaria che ha portato all’istituzione dei Cie, del Regolamento Dublino, del reato di clandestinità e del foto segnalamento;

la Barca dei Diritti
per cambiare rotta…

ASud, CDCA, Action Quiebraley, Ermes Coop, 
Coop Rom Future Service, Cemea del Mezzoggiorno, Cesv, 
Casa Dei Diritti Sociali,  Asinitas, CNCA Roma, Comune-info, 
StandUp, Laboratorio Reset, A Buon Diritto, QuestaE'Roma, 
Senza Confine, NeroenonSolo, CSOA La Strada, 
Scuola Popolare Piero Bruno,  Arci Solidarietà, 
Città delle mamme, SCup, Casa Internazionale delle donne,  
Comune-info, Reorient Onlus,Campagna LasciateCIEntrare, 
DiFro-Diritti di FrontieraIcbie Europa Onlus, Tilt, 
Network Agenzie Diritti, Lunaria,  csoa Sans Papier, RadioSonar,
Comunità Cristiana di Base di San Paolo... 


per promuovere

lunedì 21 ottobre 2013

Strage di Lampedusa

dall’incontro associazioni-movimenti e governo
via libera all’istituzione di un tavolo tecnico sull’immigrazione

Un tavolo di confronto permanente e aperture concrete in vista di soluzioni concrete, in attesa di riscrivere le regole dell’immigrazione. È il risultato dell’atteso incontro al Viminale tra rete associazioni-movimenti e governo, che segue la partecipata mobilitazione romana del 7 ottobre scorso all’Esquilino. Nel post strage di Lampedusa, l’unità nelle differenze è stata la modalità scelta per la protesta, e anche per la proposta: mercoledì scorso 17 ottobre per oltre un’ora e mezza i 25 delegati – una formazione numericamente inedita, a rappresentare le potenzialità e le sfaccettature del variegato mondo che si muove sul tema migranti – hanno sciorinato criticità, evidenziato lacune e sostenuto le rivendicazioni che animano il movimento antirazzista da Roma a Caserta e Brescia.Si è rinunciato all’esposizione di una sintesi precostituita, senza rinunciare però a porre dei paletti: l’abolizione del reato di clandestinità (di fatto inapplicato da tempo) è solo un tentativo di rabbonire l’opinione pubblica,mentre di fronte alla tragedia del mare, annunciata da molto tempo, è l’insieme delle politiche immigratorie dell’ultimo quindicennio a essere sotto esame.

martedì 8 ottobre 2013

Strage di Lampedusa

Il movimento ottiene un tavolo di confronto col governo


Rabbia e indignazione hanno determinato unità d’intenti per rivendicare la pronta istituzione di un canale umanitario per i profughi stranieri in viaggio verso le coste italiane. Ieri lunedì 7 ottobre in Piazza Esquilino a Roma, luogo storico delle lotte per i diritti dei migranti, in un sol coro è partita la richiesta di un una soluzione rapida e concreta all’immane tragedia, l’ennesima, che si sta consumando a largo delle coste siciliane. La pioggia non ha fermato il sit-in: oltre sessanta realtà hanno aderito all’appello sulla scorta delle mobilitazioni che si sono susseguite in diverse città dopo la strage di Lampedusa. E alle firme è seguita una presenza compatta del movimento antirazzista romano, dell’associazionismo, dell’attivismo politico. Una piazza partecipata, consapevole, che,  così  come era accaduto all’indomani della rivolta di Rosarno, ha saputo condividere idee e obiettivi, sensibilità e competenze, fare rete nel rispetto delle specificità di ognuno

lunedì 16 settembre 2013

L'appello - Sfruttamento sul lavoro dei migranti privi di permesso di soggiorno, verso la modifica delle normative

La questione immigrazione assume sempre più i contorni di una battaglia di civiltà, per i diritti civili e sociali. Sono oltre 5 milioni gli stranieri regolarmente presenti in Italia, di cui la metà occupati (il 10% della forza lavoro nazionale). Ma occorre considerare anche il sommerso: quell’esercito di migranti, si stima oltre 500mila, che vive e lavora sotto sfruttamento. È importante sottolineare che non è possibile ragionare attorno all’integrazione degli stranieri, ancor di più nel 2013 anno europeo della cittadinanza, senza tenere conto della presenza irregolare.
L’inclusione differenziale.
Bisogna considerare che la distinzione regolare-irregolare è oltremodo sfumata: una parte considerevole della popolazione migrante si trova in una condizione di limbo giuridico che espone i migranti alla negazione dei diritti fondamentali. Inoltre, la condizione di irregolarità è una fase del progetto migratorio della quasi totalità degli immigrati e la crisi economica ha di fatto esteso la durata di tale fase e addirittura ne ha modificato l’andamento, facendo ripiombare nella precarietà intere fasce di popolazione straniera precedentemente integrata (ad esempio al 31 dicembre 2011 non sono stati rinnovati ben 263mila permessi di soggiorno).
Quello che si è affermato nel nostro Paese è un vero e proprio meccanismo di inclusione differenziale, caratteristica saliente del “modello mediterraneo” di immigrazione: l’integrazione e la tutela dei diritti si determina solo nei confronti degli individui portatori di posizione giuridica regolarizzata, mentre agli altri è riservato lo sfruttamento di fatto liberalizzato. Allo stato attuale, la risposta istituzionale è inesistente o insufficiente. Mentre i migranti irregolari sono costretti all’invisibilità, che li relega nelle campagne o nelle periferie urbane in condizioni ultra-precarie, il fenomeno viene affrontato solo ed esclusivamente dal punto di vista dell’ordine pubblico, dunque della repressione. Una categoria che continua a sfuggire alle statistiche ufficiali, ma la cui esistenza si impone all’opinione pubblica in momenti particolari come la rivolta di Rosarno del gennaio 2010 o lo sciopero dei migranti a Nardò nell’estate 2011.

Tutele ai migranti sfruttati, una campagna per la modifica delle normative

Una reale tutela per i migranti sfruttati nelle campagne e nei cantieri italiani. Per dare finalmente una risposta concreta alla richiesta di diritti e dignità delle migliaia di cittadini stranieri che lavorano sotto ricatto nel nostro Paese. E adeguare realmente l’ordinamento italiano allineando la normativa alla disciplina europea. Con questo spirito Action – diritti in movimento ha promosso, insieme a un cartello di associazioni, partiti, organizzazioni e movimenti attivi sul fronte dell’immigrazione, un percorso di modifica delle norme sullo sfruttamento, al fine di incentivare le tutele nei confronti dei migranti irregolari che denunciano la propria condizione, prevedendo il rilascio di un titolo di soggiorno.

Domani martedì 17 settembre alle 11.30 nella sala stampa della Camera dei Deputati le realtà che hanno condiviso il percorso presenteranno programmi e strategie per riscrivere le regole che disciplinano l’immigrazione in Italia, con l’annuncio di un testo di modifica del Dl 109/2012. Saranno presenti, tra gli altri Padre Giovanni La Manna (Centro Astalli), Giovanna Cavallo e Daouda Sanogo (Action – Diritti in movimento), Giovanni Paolo Mosca (Coordinamento immigrati e rifugiati Caserta), Salvatore Fachile (Associazione studi giuridici immigrazione), delegazioni dei lavoratori migranti provenienti da diverse zone del Paese (comunità sikh e africana del bracciantato centro-sud Italia) Marco Miccoli (parlamentare PD), Cesare Damiano (parlamentare PD e Presidente Commissione Lavoro Pubblico e Privato Camera dei Deputati), Ileana Piazzoni (parlamentare Sel), Titti Di Salvo (parlamentare Sel), Walter Rizzetto (parlamentare M5S e Vicepresidente della Comm.ne Lavoro Pubblico e Privato Camera dei Deputati), Marco Pacciotti (Responsabile forum immigrazione PD).

mercoledì 7 agosto 2013

Caporalato e sfruttamento - Le norme e alcune proposte


A dispetto delle aspettative e delle speranze suscitate dal dibattito che ne aveva preceduto l’introduzione, è negativo il bilancio della normativa anti-caporali e della cosiddetta legge-Rosarno, il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea sullo sfruttamento lavorativo.

La legislazione risulta parziale, farraginosa, fumosa e al limite dell’inapplicabilità e per il momento sul fronte della disciplina dell’immigrazione e della lotta alla nuova schiavitù in agricoltura, non ha prodotto i frutti sperati. Nell’agosto 2011, l’articolo 12 del decreto legislativo 138 ha introdotto l’articolo 603/bis nel codice penale, che punisce l’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro. Da allora sono arrivate solo circa 80 di segnalazioni alla magistratura, ed è scattata 1 sola inchiesta autonoma basata sulla nuova fattispecie di reato, quella della procura di Palmi che ha portato a quattro arresti lo scorso maggio.

sabato 20 luglio 2013

Manuale sul diritto europeo in materia di asilo, frontiere e immigrazione

La FRA e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo hanno pubblicato il “Manuale sul diritto europeo in materia di asilo, frontiere e immigrazione”, basato sulla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e della Corte di giustizia europea, nonché sui regolamenti e le direttive europee in materia.
Il manuale analizza la condizione delle persone provenienti da Paesi terzi arrivate in Europa, comprendendo un ampio spettro di materie: accesso alle procedure per ottenere asilo politico, procedure di salvaguardia e di supporto legale in casi di asilo e rimpatrio, detenzione e restrizione della libertà di movimento, rimpatri forzati, diritti economici e sociali. Si tratta della prima guida completa del diritto europeo in materia.
Il manuale si rivolge ad avvocati, giudici, procuratori, guardie di frontiera, ufficiali e altri che lavorano con autorità pubbliche o organizzazioni non governative o altri organismi che possono doversi confrontare con questioni legali in riferimento ai temi affrontati nella guida.

IX Rapporto CNEL sull’integrazione in Italia

Crescono i lavoratori stranieri in Italia, ma anche l’incidenza di quelli che un lavoro lo cercano e non lo trovano. Con ritmi tali da far scattare l’allarme tra le stesse fila dei tecnici del ministero del Lavoro, che nel Rapporto sull’immigrazione parlano della disoccupazione tra gli stranieri come di un fenomeno che “assume caratteri decisamente allarmanti, nella lunga fase di crisi”. Nel dettaglio, lo scorso anno in Italia hanno avuto un lavoro 2 milioni e 334 mila immigrati. I cittadini stranieri disoccupati sono stati 385mila. Rispetto al 2011 il numero è aumentato del 19,2% tra coloro che provengono da Paesi dell’Ue e del 25,4% per quelli extra-Ue.

Lo straniero che ha legami familiari in Italia, non può essere privato “automaticamente” del permesso di soggiorno

L’art. 5, comma 5, del testo unico immigrazione, prevede che nell’adottare il provvedimento di rifiuto, revoca o diniego di rinnovo del permesso di soggiorno “dello straniero che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare, ovvero del familiare ricongiunto” si tiene conto anche della natura e dell’effettività dei vincoli familiari dell’interessato e dell’esistenza di legami familiari e sociali con il suo Paese di origine, nonché della durata del suo soggiorno nel territorio italiano. In tal modo, gli stranieri che sono presenti in Italia in virtù di un provvedimento di ricongiungimento familiare possono godere di una tutela rafforzata, che li pone al riparo dall’applicazione automatica di misure capaci di compromettere la loro permanenza nel territorio, in caso di condanna per i reati indicati dall’art. 4, comma 3, del testo unico immigrazione.

venerdì 12 luglio 2013

Circolare procedura di emersione 2012

E' pubblica la circolare congiunta del Ministero dell’Interno e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali contenente alcuni chiarimenti sulla procedura di emersione 2012, finalizzati ad accelerare e semplificare la trattazione delle domande presentate secondo una omogenea valutazione sull’intero territorio nazionale.

 La circolare adottata a seguito delle novità introdotte dal Decreto legge n. 76/2013, contiene, tra gli altri, i seguenti, importati, chiarimenti:

martedì 9 luglio 2013

Un Giudice solleva il dubbio di INCOSTITUZIONALITA’ dei CIE

Per la prima volta un giudice chiede alla Corte Costituzionale di esprimersi sulla legittimità costituzionale dei Centri di identificazione e di espulsione. Per la legge italiana sono i giudici di pace, magistrati onorari e non togati, a dover decidere sulla libertà degli stranieri, che possono essere reclusi fino a un anno e mezzo senza avere commesso un reato, ma solo perché non hanno il permesso di soggiorno. Nelle 13 prigioni amministrative italiane, i giudici di pace decidono sulla prima convalida del trattenimento del migrante e sulle successive proroghe rinnovabili fino a 18 mesi. Il giudice di pace deve pronunciarsi entro 72 ore dall’ordine di trattenimento, come previsto dalla Costituzione per la privazione della libertà personale.

Dossier Migranti Sud Lazio 2012/13

Da Rosarno ad Anzio e Nettuno, passando per Foggia e Palazzo San Gervasio. Dalle esperienze maturate negli ultimi anni nelle campagne del Sud Italia, Action – Diritti in movimento ha promosso un monitoraggio del bracciantato migrante nelle campagne a sud di Roma, calandosi nella realtà della comunità Sikh, il principale gruppo extracomunitario presente sul territorio. Una presenza massiccia quella degli indiani provenienti dalla regione del Punjab. Indossano il rituale turbante e gli altri simboli distintivi del sikhismo, lavorano nei campi, frequentano i templi, si servono nei negozi etnici e vivono in insediamenti per sopperire alla carenza di servizi pubblici.

domenica 7 luglio 2013

Nuovo sistema di asilo in Europa

Sono state approvate dal Parlamento lo scorso 12 giugno, le nuove regole per le procedure comuni relative alle domande di asilo e ai diritti di base per i richiedenti asilo nell’UE. Il regime europeo comune bloccherà anche i trasferimenti di richiedenti asilo verso gli Stati membri che non sono in grado di garantire loro condizioni di vita dignitose. Entro il 20 luglio 2015 (per alcune norme si rinvia addirittura al 2018) ogni Stato dovrà recepire nell’ordinamento interno le modifiche per adeguarsi alle 2 direttive e gli atti necessari ad adeguarsi alle modifiche introdotte nei 2 regolamenti.

giovedì 6 giugno 2013

Interrogativi sui minori stranieri non accompagnati

Le politiche migratorie della comunità europea, sui minori stranieri non accompagnati soprattutto nel caso dei richiedenti asilo, determinano una condizione di straordinaria eccezionalità nel campo del diritto. Molti i punti interrogativi nelle procedure per determinare chi sono, da dove vengono e quale è la loro età, etc. 
In particolare in Inghilterra, secondo il rapporto "Buon compleanno? Dispute sull'età dei bambini nel sistema immigrazione" sono in centinaia coloro la cui richiesta d'asilo viene respinta perchè considerata infondata.

Il Coram Children's Legal Centre, fa una dettagliata denuncia dei numerosi casi di minori registrati come maggiorenni, con lo scopo non solo di negare loro il diritto alla casa e allo studio, ma spesso e volentieri, in attesa del provvedimento di espulsione, di obbligarli nei centri di detenzione per adulti. Ci troviamo quindi di fronte ad una condizione di profonda violazione dei diritti dei minori, dei rifugiati e in generale dei diritti umani. Violazioni putroppo simili in molti paesi europei, compresa l'Italia, dove lo scandalo dei MSNA, ha vissuto ultimamente momenti acuti.

venerdì 31 maggio 2013

monitoraggio migranti sudlazio

Action Diritti in Movimento e Quiebraley presentano con il contributo della Provincia di Roma e con la partecipazione della comunità Sikh di Lavinio (Anzio)

Monitoraggio Braccianti SudLazio 2012 (anticipazione)
Tra contraddizioni sociali e sfruttamento, ripercorriamo le "rotte Migranti" dell'agro romano.






Dopo un lungo giro nel sud italia, con le comunità africane insediate tra la capitanata e la piana di Rosarno, abbiamo deciso di aggiungere uno spicchio di storie della nostra terra romana, raccontando la vita e i desideri dei migranti della provincia romana del sud. 

Un anticipazione del dossier in pubblicazione che analizza lo spaccato locale della vita dei migranti nel sud del lazio e che verrà discusso assieme alle associazioni, ai migranti e alle forze politiche e alle commissioni parlamentari nella seconda metà di giugno. Un momento in cui cercheremo di affrontare le contraddizioni della legge sull'immigrazione e i limiti della legge sullo sfruttamento a pochi giorni dalla prima sentenza di condanna emessa ai sensi della legge sul caporalato dal Tribunale di Palmi. Uno spazio per denunciare la condizione delle vittime della clandestinità e per contribuire ad un inversione di tendenza di materia di diritti sociali e politici dei migranti.

martedì 19 marzo 2013

Novità Inps, nuova sentenza


Corte Costituzionale: Illegittimo subordinare prestazioni di disabilità al requisito del permesso di soggiorno per lungo soggiornanti

La sentenza n. 40/2013 ribadisce il consolidato orientamento della Corte che l’INPS continua ad ignorare.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 40  depositata il 15 marzo 2013, ha ribadito il giudizio di illegittimità costituzionale dell’art. 80 c. 19 della legge n. 388/2000 nella parte in cui subordina per i cittadini stranieri di Paesi terzi non membri dell’Unione europea l’accesso a prestazioni di assistenza sociale che costituiscono diritti soggettivi ai sensi della legislazione vigente, tra cui le prestazioni connesse alla disabilità, al requisito del possesso della carta di soggiorno o permesso di soggiorno CE per lungo soggiornanti.

mercoledì 13 marzo 2013

conversione pds profughi emergenza nord africa...corsa contro il tempo

Sono arrivate al termine le misure di protezione umanitaria per i profughi dell’Emergenza Nord Africa sbarcati in Italia entro il 5 aprile 2011. Chi non ha motivi di famiglia di studio o di lavoro per restare in Italia potrà incorrere in una espulsione entro la fine del mese. Molte delle persone che hanno avuto permessi per motivi umanitari hanno lasciato l’Italia andando in altri Paesi europei, trovandovi opportunità di lavoro (forse). Ora, un decreto del presidente del Consiglio pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale spiega cosa ne sarà invece di chi è rimasto in Italia.

Ci sono due possibilità per chi è ancora nel territorio italiano:

martedì 12 marzo 2013

Storie di ordinaria emergenza: lo sgombero del centro di Anguillara

di  ESC INFOMIGRANTE
Dal 7 marzo il centro di accoglienza di Anguillara è sotto sgombero. In seguito ad un’ordinanza del sindaco, viene ordinato il trasferimento di un centinaio di richiedenti asilo, per la gran parte donne, provenienti da Nigeria, Somalia ed Eritrea. La cooperativa Eriches, che gestisce il centro, decide di spostare gli ospiti a Licenza, in un altro centro sotto la sua gestione. Di questa decisione, le richiedenti asilo vengono informate soltanto la sera prima, senza poter esprimere alcun parere. Una trentina accettano, anche perché hanno paura di rimanere fuori dal programma di accoglienza. Le altre, invece, rifiutano il trasferimento. Sono soprattutto donne: due incinta, altre cinque con bambini piccoli o neonati. Persone vulnerabili, che dovrebbero godere dei diritti e delle forme di protezione garantiti dalle leggi nazionali e dai trattati internazionali.

lunedì 11 marzo 2013

Bologna – Oltre il fallimento dell'emergenza Nord Africa, e ora?

Insieme per bloccare l'effetto domino della catastrofe Ena

Chi ha seguito questi 20 mesi di accoglienza miserabile dei cosiddetti “profughi” della Libia aveva da tempo intuito che anche a Bologna le conseguenze sarebbero state catastrofiche per i migranti protagonisti ma anche per i territori e le amministrazioni, su cui si sarebbero abbattuti gli effetti di una gestione emergenziale che anziché sviluppare le capacità e le risorse degli individui le ha atrofizzate, conducendo troppe persone ad una condizione di fragilità, isolamento ed estraneità alla città.

Solo i migranti ospitati nella struttura di Via del Milliario hanno avuto la possibilità di intraprendere percorsi di progettualità futura, già prima del 28 febbraio, data di scadenza del Piano di Accoglienza passato dalla gestione della Protezione Civile a quella del Ministero dell'Interno. Tutti gli altri, escluse le donne con bambini e le famiglie alloggiate nella struttura di Villa Aldini che sono state inserite in extremis nella categoria dei “vulnerabili”,  hanno dovuto arrangiarsi.
La lotta determinata dei circa 130 cittadini nigeriani abbandonati ai Prati di Caprara ha  fatto conquistare loro il rilascio del titolo di viaggio (vittoria non scontata dato che le questure di molte città ancora si rifiutano di rilasciare questo documento equipollente al passaporto) e 500 euro aggiuntivi rispetto a quelli riconosciuti dal Ministero. Con questo e nulla più molti di loro sono partiti da Bologna, all'avventura e alla ricerca di fortuna verso altre città italiane e straniere. La consapevolezza che nei paesi europei il loro permesso di soggiorno non consente nessun diritto di soggiorno non li ha bloccati, l'assenza di alternative è stata più convincente. Sono scomparsi nell'ombra, come desideravano tutti, ma sappiamo bene che non hanno lasciato la nostra città per un avvenire migliore, ma per una condizione di nuova invisibilità e sfruttamento.

Parola d’ordine: sbarazzarsi del rifugiato

di Fulvio Vassallo Paleologo


Dopo l’Ordinanza di Protezione civile n. 33 del 28 dicembre 2012, adottata soltanto a pochi giorni dallo scadere del termine di accoglienza fissato per il 31 dicembre, il Ministero dell’Interno ha proseguito ad emanare circolari su circolari, tra queste quella del 18 febbraio 2013 relativa alla chiusura dell’”Emergenza Nord Africa” (Ena), con la quale si dovrebbe regolare il passaggio di competenze dalla Protezione Civile al Ministero dell’Interno, alle prefetture ed ai Comuni. Una circolare che ha seminato panico e disperazione in tutta Italia tra migliaia di persone che apprendevano che sarebbero state messe sulla strada dopo pochi giorni, dopo mesi e mesi di attesa, senza avere ancora ottenuto il rilascio dei documenti di soggiorno e di viaggio da parte delle questure.

sabato 9 marzo 2013

Sfruttamento. "Pagato un euro l’ora per diciotto ore di lavoro al giorno"

La storia di Han, operaio cinese che a Prato ha avuto il coraggio di denunciare i connazionali che lo sfruttavano. Ora avrà un permesso di soggiorno e parteciperà a un programma di inserimento. L’assessore all’Integrazione: “Illegalità e sfruttamento vanno combattute anche dall'interno”


Roma – 8 marzo 2013 – Ha lavorato come uno schiavo nella fabbrica gestita dai connazionali per diciotto ore al giorno, guadagnando un euro l’ora. Ora ha avuto il coraggio di denunciare i suoi sfruttatori, e proverà ricostruirsi una vita in Italia.
È la storia di un giovane cinese assistito ora seguito dalla Questura e dal Servizio Immigrazione del Comune di Prato, che lo hanno inserito in un progetto anti-tratta in una città. Avrà un permesso di soggiorno per “protezione sociale” e la possibilità di lavorare, finalmente alla luce del sole.
Han (il nome è di fantasia) era arrivato in Italia clandestinamente, grazie a un’organizzazione che gli aveva anche trovato un posto in un laboratorio alla periferia di Prato. Per molto tempo è rimasto lì, in condizioni disumane, poi si è ustionato e ferito gravemente con uno dei macchinari e i suoi “colleghi” lo hanno abbandonato al Pronto Soccorso.

mercoledì 6 marzo 2013

l'italia sono anch'io


 

Cari Onorevoli, a scriverVi siamo i tanti ragazzi di tutto il Paese che lo scorso anno hanno animato e portato avanti, insieme a tante associazioni e migliaia di cittadini, la Campagna L’Italia Sono Anch’io.
Per mesi e mesi abbiamo fatto banchetti, volantinaggio per le strade, assemblee nelle scuole e nelle piazze, e tutto questo per portare avanti una battaglia importante, una battaglia per il nostro Paese, La battaglia per la Cittadinanza.
 
In Italia infatti, più di un milione di bambini e ragazzi, figli di immigrati, nati e cresciuti nel nostro Paese, si ritrovano cittadini a metà.


Pur crescendo, studiando, giocando e vivendo nelle nostre città esattamente come i loro coetanei, non hanno la cittadinanza a causa di una legge obsoleta come la L. 91/92 che ne impedisce il diritto alla nascita. Non si tratta solo di una battaglia per un diritto in astratto, ma di una rivendicazione di diritti che permettano la piena realizzazione dei bambini e dei ragazzi che nascono e vivono qui.
Tante sono infatti le discriminazioni che vivono i ragazzi di II generazione: dal non poter andare in gita scolastica al non poter praticare sport a livello agonistico; dal non riconoscimento del titolo di studio ai fini lavorativi al mancato inserimento nel mondo del lavoro a causa del loro status di “immigrati” pur non essendolo.
Per questo motivo, ispirandoci anche all’articolo 3 della nostra Costituzione che stabilisce il principio dell’uguaglianza tra le persone, impegnando la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che ne impediscano il pieno raggiungimento, abbiamo sostenuto con tutte le nostre forze questa Proposta di Legge Popolare che promuove lo Jus Soli e quindi il diritto alla cittadinanza per i ragazzi che nascono e crescono in Italia.
Le avversità sono state tante, non tutte le forze politiche hanno sostenuto la nostra battaglia e far breccia sulla stampa e sui media non è stato facile, soprattutto inizialmente. Le sorprese e le soddisfazioni più grandi le abbiamo avute per le strade, nelle città, parlando con le tantissime persone che, molto spesso, non erano a conoscenza di una legge così assurda e che davano per scontato che “chi nasce e cresce in Italia è italiano”.
Giovani, donne, lavoratori e anziani di tutto il Paese hanno preso talmente a cuore questa battaglia al punto che il risultato ottenuto è stato straordinario. A fronte delle 50.000 firme necessarie infatti, per presentare la proposta di legge popolare, abbiamo raccolto più di 110.000 firme!!!
Abbiamo depositato la proposta di legge ed eravamo davvero entusiasti, davvero contenti di aver potuto, con le nostra forze e dal basso, partecipare e contribuire ad un cambiamento così grande e così bello per il nostro Paese. Purtroppo però, la proposta di legge, pur essendo stata calendarizzata, non è mai stata discussa in Parlamento durante la scorsa legislatura.
Ecco le ragioni di questa lettera aperta e del nostro appello a Voi. Migliaia di persone hanno creduto e credono fortemente in questa battaglia per la cittadinanza ed è giusto dare un riscontro positivo a questa grande voglia di riscossa, nonché grande prova di partecipazione attiva alla vita del Paese. Per questo motivo vi chiediamo di essere anche voi portavoce in Parlamento e nelle altre sedi istituzionali e di far vostre le rivendicazioni e i contenuti della campagna L’Italia Sono Anch’io, affinché si discuta la proposta di legge e si cambi la legislazione sulla cittadinanza.
Vi chiediamo di schierarvi dalla parte di tutti i cittadini che credono che un cambiamento “dal basso” sia possibile e che hanno sostenuto questa proposta di legge popolare.
La battaglia non sarà facile, non tutti i partiti e le forze politiche appoggeranno queste idee, però crediamo fortemente che il cambiamento sia possibile e già la raccolta di centinaia di migliaia di firme ne sono la prova tangibile.

Fermamente convinti delle nostre idee e fiduciosi di un positivo riscontro,
Vi inviamo i nostri più cordiali saluti.

lunedì 11 febbraio 2013

Campagna di promozione delle politiche dell’inclusione locale

Politiche d’immigrazione VS politiche per/con i migranti

Risposte locali ad un problema globale


2° Incontro*
Venerdì 15 febbraio 2013 alle 16.00
Sala consiliare “Piacentina Lo Mastro” del Municipio XI Roma Capitale
via Benedetto Croce 50_Roma

La migrazione familiare e il controllo della bossi-fini:

La tutela dei minori e delle G2 tra esigenza di controllo e garanzia dei diritti universali.


La migrazione familiare sta ricevendo un’attenzione crescente in ambito comunitario, e mostra un aspetto decisamente strategico sia nelle politiche d’integrazione che nella disciplina dei flussi in ingresso. Per la sua rilevanza numerica la migrazione familiare è sempre più spesso percepita come migrazione “non richiesta” e dunque sempre più in contraddizione con politiche migratorie selettive e subalterne al mercato del lavoro. Condizioni e restrizioni in termini di politiche migratorie vincolano le scelte dei migranti e hanno concrete ricadute sulle loro strategie migratorie e relazioni familiari, ricadute che non si limitano alle loro più ovvie e scontate conseguenze (poter vivere o meno con alcuni membri della propria famiglia).

Prima Parte
Analisi dei disposti normativi e del ruolo sociale degli enti locali sul diritto all’unità familiare, che nel testo unico all’art 31 prevede strumenti di coesione familiare oltre il ricongiungimento familiare, per la garanzia del quale il ruolo dei giudici del tribunale dei minori e dei servizi sociali diventa dirimente per affermare tale diritto. 

Partecipano

Andrea Catarci Municipio XI
Roberto Janniello Tribunale Minori Roma
Roberta Caprasecca Psicoterapeuta Consulente Tecnico Tribunale
Giuseppe Libutti Avvocato Foro di Roma
Parmod Kumar Action

Seconda parte
Riflessioni e testimonianze sul fenomeno sociale delle seconde generazioni, aspetto particolarmente rilevante della migrazione, che la rende un fenomeno sempre più strutturale. Un numero sempre crescente di migranti desidera stabilirsi in Italia, determinando un fenomeno emergente di nuovi giovani cittadini  percepiti comunque come stranieri nel tessuto sociale. Si determina quindi la necessità di un ripensamento del contenuto “culturale” della cittadinanza del paese di insediamento.

Partecipano

Marco Birrozzi Agenzia Diritti
Valerio Tursi Arci Solidarietà
Samia Oursana Rete Nuovi Italiani PD
Josef Yemane Tewelde Radio Sonar_SCuP
Stefano Veglianti Ass. Lavori Pubblici VI municipio
Carla di Veroli Ass. politiche culturali, interculturali, giovanili, pari opportunità XI municipio
Servizi Sociali Municipio XI

sono invitati enti, associazioni, cittadini.

*NB. Evento accreditato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma con riconoscimento per i parteicpanti di N. 2 crediti formativi.

promuovono:
Network Agenzie Diritti, Cemea Mezzoggiorno, CNCA, Consorzio Alberto Bastiani, Quiebraley Action
Municipio VI e XI di Roma Capitale